“SE SIETE TRISTI, SE AVETE UN PROBLEMA D’AMORE, TRUCCATEVI, METTETE IL ROSSETTO ROSSO E ATTACCATE”. [Choco Chanel]
Sfruttando il potere dei colori, si può “modificare” l’umore, migliorandolo. I colori hanno una grande influenza sul nostro sentirci bene e dovremmo imparare ad usarli a nostro vantaggio.
Il rossetto rosso è stato addirittura usato come un indicatore economico. Sembra pazzesco ma è vero. Durante i periodi di crisi, pare che le vendite di questo oggetto subiscano un’impennata. E’ successo nel 1929 e anche dopo l’11 settembre.
Leonard Lauder, storico presidente di Estée Lauder, nel 2001 inventò il Lipstick Index, un indice utilizzato per determinare la vendita dei rossetti. Da quella prima indagine emerse che, durante le crisi, le vendite dei rossetti rossi (e dei prodotti make up in generale), aumentano moltissimo, come se si trattasse di beni di prima necessità. Lo capisco.
Effettivamente, comprare un rossetto, su di me ha un effetto euforizzante molto di più che mangiare una cioccolata calda con la panna.
Il rossetto rosso va al di là del semplice oggetto make up, per rivestire un ruolo ben più profondo nell’immaginario femminile, e non solo. Anche in quello maschile.
Lo sapevi che già le donne babilonesi utilizzavano polveri ricavate da pietre preziose per colorarsi le labbra?
Nel 2800 a. C. la principessa sumera Shub-ad possedeva una scatoletta d’oro contenente un miscuglio di polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa con annesso pennellino. La prima testimonianza di un rudimentale rossetto rosso.
Cleopatra invece utilizzava una pasta composta da pigmenti ricavati da scarabei carmini, uova di formica e scaglie di pesce. Chissà che odore!
Durante il medio evo il rossetto viene bandito perché considerato simbolo di dissoluzione. Ma per fortuna ricompare nel Cinquecento ed è amato dalla regina Elisabetta I d’Inghilterra e dalla sua corte. Questa volta viene ricavato da cera d’api e pigmenti vegetali. Già meglio, direi.
Tra alti e bassi, arriviamo al Novecento, il secolo delle rivoluzioni, che porta a trasformazioni non solo politiche, ma anche estetiche e, all’immaginario grido di “vive la bouche”, inizia la marcia trionfale del rossetto rosso! Finalmente!
Compare nel 1910 il primo stick da labbra a opera di Roger&Gallet, marchio cosmetico noto per una celebra acqua di colonia, mentre cinque anni dopo si deve a Maurice Levy l’invenzione dell’astuccio portarossetto.
Ma bisogna ringraziare Elizabeth Arden se il rossetto rosso è divenuto accessorio indispensabile e irrinunciabile di bellezza, oltre che simbolo di femminilità e forza seduttiva.
Miss Arden, attiva fin dagli anni ’10 accanto al movimento delle suffragette, capì l’importanza che poteva avere la bellezza, e in particolare il make up, come strumento di liberazione e innalzamento della femminilità e creò l’ Everyday Lipstick, consegnando alle suffragette un simbolo concreto di indipendenza e di lotta per la parità di genere, marciando con loro sulla Fifth Avenue. Pensò anche di regalare alle compagne di lotta, davanti al suo negozio sulla stessa via, il celebre rossetto, ovviamente rosso fuoco. Che immagine evocativa!
Elizabeth Arden dette voce al potere della femminilità, durante la seconda guerra mondiale, dimostrando con i suoi rossetti da abbinare alle diverse uniformi militari, che le donne potevano essere femminili e forti allo stesso tempo.
E come dimenticarsi della divina Marilyn Monroe, l’attrice che più di tutte portò ai massimi livelli il rossetto rosso? Nelle sue foto la si può vedere sempre con le labbra rosse, l’unica nuance che utilizzava. Pare usasse solitamente un rossetto Shiseido in una tinta non più disponibile.
Sulla tinta non più disponibile vorrei fare un appunto: quante volte ti è successo di trovare il rossetto dei tuoi sogni, con quella punta di rosso fantastica, usarlo felice per un po di tempo e poi, quando sta per finire e vai a ricomprarlo, la commessa ti dice con voce soave: “Mi dispiace, questo colore non lo fanno più”?
A me si! E io che, quasi in preda ad una crisi nervosa, le dico: “Ma come! E ora cosa faccio?”
Per fortuna che poi mi riprendo, e comincio a vagare per il negozio, provando rossetti su entrambi gli avambracci. Finché non trovo il rossetto giusto, del colore che dico io, non troppo rosso ma neanche troppo poco, che stia bene con la mia pelle, con il fard, ecc. ecc.
Il rossetto rosso va saputo portare. Questa è una regola e va rispettata.
Se non hai mai usato un rossetto, ti consiglio di provare con colori tenui prima di passare a tinte più “decise”.
Fatti consigliare da una amica, da tua madre, o dalla signorina del reparto trucchi in profumeria. Organizzano anche piccoli corsi personalizzati di trucco: potresti provare!
Una volta che hai scelto il colore che ti piace e che a tuo parere ti dona di più, sei già a buon punto!
Se sei già pratica di questo tipo di trucco, oppure se vuoi osare con colori più decisi o passare al rosso, ti vorrei svelare alcuni trucchi che ho imparato e che per me funzionano:
Il rossetto è taumaturgico, (parola che deriva da Thay Mata, prodigio, miracolo, cosa meravigliosa), provare per credere!
I miei giorni sono scanditi dal colore del mio rossetto. Questa abitudine risale credo a mia madre. Lei lo portava sempre. Anche quando restava a casa.
Mi ricordo che io le chiedevo: “Stai uscendo?” quando la vedevo allo specchio che lo metteva, con l’espressione concentrata e sicura. “No, perché?” era la risposta. Semplice. Il rossetto era una scelta, non forzata dall’apparire in pubblico, ma dal sentirsi bene e basta.
E il rossetto era un tocco di colore che la rendeva sicura e particolare.
Nei miei ricordi lei ha sempre avuto i capelli bianchi (come mia nonna) e il rossetto. Era un destino il mio.
Il rossetto non è solo un accessorio per me: è qualcosa di più intimo e profondo. Mi fa stare bene.
Abbino il rossetto al mio umore e ai miei vestiti, al luogo in cui devo andare e a chi devo vedere.
Mi piace usare il rossetto anche se resto a casa, come faceva mia madre (grazie mamma). Il motivo è semplice: quel tocco di colore mi illumina il viso e mi rende la giornata migliore.
Uno dei miei motti preferiti è: “mai senza rossetto”! , neanche per andare a buttare la spazzatura!
Quando il tempo è nuvoloso e grigio e ho bisogno di un po’ di colore per “tirarmi su”, il rossetto è il modo più semplice ed economico per farlo.
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Dott.ssa Elena Minnaja
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Terapeuta EMDR a Cascina (PI)
P.I. 02296700509